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27 gennaio 2021 sant’Angela Merici, Vergine |
«La famiglia che prega unita resta unita », affermava senza sosta padre Patrick Peyton. Il papa san Giovanni Paolo II ha ripreso questa formula nella sua enciclica sul Rosario : « Preghiera per la pace, il Rosario è anche, da sqXempre, preghiera della famiglia e per la famiglia. Un tempo questa preghiera era particolarmente cara alle famiglie cristiane, e certamente ne favoriva la comunione. Occorre non disperdere questa preziosa eredità. Bisogna tornare a pregare in famiglia e a pregare per le famiglie, utilizzando ancora questa forma di preghiera… La famiglia che prega unita resta unita. Il Santo Rosario, per antica tradizione, si presta particolarmente ad essere preghiera in cui la famiglia si ritrova. I singoli membri di essa, proprio gettando lo sguardo su Gesù, recuperano anche la capacità di guardarsi sempre nuovamente negli occhi, per comunicare, per solidarizzare, per perdonarsi scambievolmente, per ripartire con un patto di amore rinnovato dallo Spirito di Dio » (Rosarium Virginis Mariæ, 2 febbraio 2002, n° 41). Il XX secolo ha conosciuto un apostolo del Rosario che ha irradiato un’influenza prodigiosa, padre Patrick Peyton. Per il suo apostolato, questo religioso della Congregazione di Santa Croce ha usato tutti i mezzi che gli offriva la moderna tecnologia.
Patrick Peyton è nato il 9 gennaio 1909, sesto dei nove figli di John e Mary Peyton. La famiglia conduce una vita molto povera nella piccola fattoria che gestisce a Carracastle, nella contea di Mayo, in Irlanda. Di sera, tutti si riuniscono per recitare il Rosario, al chiarore del focolare. Ogni domenica o giorno di festa, la famiglia si reca a piedi alla chiesa parrocchiale di Saint Joseph di Attymass, dove Patrick è stato battezzato quattro giorni dopo la sua nascita. La salute del padre non gli consente di sopperire ai bisogni dei suoi come egli lo desidera : molto spesso bisogna andare a letto senza aver cenato. La figlia maggiore emigra negli Stati Uniti per trovare lavoro e aiutare i suoi ; ben presto, le altre due sorelle seguono il suo esempio. Nel 1928, Patrick e il suo fratello maggiore Tom raggiungono le loro sorelle a Scranton in Pennsylvania. Tom trova lavoro nelle miniere di carbone e Patrick diventa sagrestano della cattedrale.
Sin dalla sua più tenera età, Patrick si è sentito chiamato al sacerdozio, ma di fronte all’impossibilità di intraprendere gli studi necessari, ha dovuto, non senza amarezza, rinunciarvi. Il suo impiego nella cattedrale, vicino al Santissimo Sacramento, lo riconforta e gli dà l’opportunità di confidare al vescovo il suo desiderio del sacerdozio ; Tom farà lo stesso alcune settimane dopo. Commosso, il prelato si fa carico delle spese della loro istruzione in una scuola religiosa. I due ragazzi sono più grandi dei loro compagni di classe, ma il loro desiderio di diventare sacerdoti li stimola a sopportare le umiliazioni che ne conseguono. A quel tempo, nella cattedrale viene predicata una missione da alcuni sacerdoti della Congregazione di Santa Croce (Istituto fondato nel 1837 a Le Mans in Francia, dal beato Basile Moreau con l’obiettivo di provvedere ai bisogni della pastorale e dell’istruzione). Impressionati, Patrick e Tom chiedono a questi religiosi di ammetterli nel loro Istituto. Entrano quindi nel seminario di Santa Croce nel campus dell’Università di Notre Dame (Indiana), per portare a termine i loro studi universitari, quindi entrano nel noviziato ; alla fine di questo, pronunciano i loro primi voti di religione e seguono il percorso accademico per conseguire la laurea in filosofia.
La tesoriera delle benedizioni divine
Patrick, che desidera essere missionario, viene inviato al seminario delle Missioni estere di Santa Croce a Washington. Ma, avendo contratto la tubercolosi durante il suo terzo anno di teologia, torna nella comunità di Notre Dame. Nonostante un anno in infermeria, non guarisce e la sua salute peggiora irrimediabilmente. Un padre anziano gli consiglia allora di riporre tutta la sua fiducia nella potente intercessione della Vergine Maria e la comunità di Santa Croce inizia una novena di Messe per ottenere la sua guarigione. Durante questa settimana, Patrick dichiara di sentirsi meglio. I dottori, sorpresi, lo esaminano attentamente e constatano la completa scomparsa della sua malattia. Egli può quindi riprendere i suoi studi e ricevere l’ordinazione sacerdotale, contemporaneamente al fratello Tom, il 15 giugno 1941. In riconoscenza alla Madonna, fa voto di trascorrere il resto della sua vita a promuovere la devozione verso di lei, in modo che ognuno possa scoprire il potere del suo aiuto e la sua tenerezza materna. Fino alla sua morte, egli incoraggerà i fedeli a rivolgersi alla Santa Vergine con amore e fiducia, per chiederle le benedizioni divine di cui è come la tesoriera.
Fin dal momento dell’entrata in guerra degli Stati Uniti nel dicembre del 1941, Patrick Peyton intuisce il disastro che avrebbe colpito le famiglie : a causa della mobilitazione dei loro mariti, le donne saranno ridotte a lavorare fuori casa e i bambini si ritroveranno abbandonati a se stessi. Per la sua propria esperienza, egli si ricorda che è stata la preghiera comune a permettere alla sua famiglia di rimanere unita nonostante difficoltà, tensioni e prove. La preghiera comune dona, in effetti, stabilità e forza, grazia e armonia alla famiglia. « Analoga urgenza di impegno e di preghiera, scriveva papa san Giovanni Paolo II, emerge su un altro versante critico del nostro tempo, quello della famiglia, cellula della società, sempre più insidiata da forze disgregatrici a livello ideologico e pratico, che fanno temere per il futuro di questa fondamentale e irrinunciabile istituzione e, con essa, per le sorti dell’intera società. Il rilancio del Rosario nelle famiglie cristiane, nel quadro di una più larga pastorale della famiglia, si propone come aiuto efficace per arginare gli effetti devastanti di questa crisi epocale » (Ibid., n° 6).
La festa della mamma
Nominato cappellano dei Fratelli di Santa Croce a Albany, nello Stato di New York, padre Patrick mobilita confratelli, suore e studenti dell’Istituto San Vincenzo de’ Paoli e dell’Università di Santa Rosa. Con il loro aiuto, scrive a tutti i vescovi degli Stati Uniti per favorire la promozione nelle loro diocesi della preghiera del Rosario in famiglia. Riesce inoltre a trasmettere ogni sera, su una stazione radio locale, la recita del Rosario. Nel 1942, fonda l’associazione “The Family Rosary” (“Il Rosario familiare”). Incoraggiato dalle reazioni positive del pubblico, padre Peyton chiede di disporre di un tempo di ascolto sulla rete radiofonica nazionale. Trasmette per la prima volta in tutto il paese nel 1945, nel giorno della festa della mamma. La famiglia Sullivan, che aveva perso cinque figli in una battaglia navale nel Pacifico, e alcuni studenti dell’Università di Santa Rosa animano la trasmissione. Alla presenza dell’arcivescovo di New York e del celebre cantante Bing Crosby, recitano e meditano il Rosario. Lo stesso presidente Truman coglie questa occasione per ringraziare le madri americane per i loro eroici sacrifici durante la guerra.
Il successo incontrato dalla trasmissione della festa della mamma incoraggia padre Peyton a recarsi a Hollywood per cercarvi la collaborazione di star del cinema. Molti rispondono al suo appello, perché, in quell’ambiente, quando alcuni sono interessati, tutti seguono. Il successo è strepitoso ; si traduce nella fondazione, nel 1947, della casa di produzione “Family Theater”. Questa registrerà e produrrà programmi radiofonici ogni settimana (la serie radiofonica “Family Theater of the Air”) per ventidue anni e utilizzerà i talenti di grandi star del palcoscenico, dello schermo e della radio. Questi programmi radiofonici raggiungeranno nel corso degli anni la più lunga durata di trasmissione della storia. Il “Teatro di Maria”, altra realizzazione del Padre, avrà vita più breve, ma registrerà anch’esso grandi successi. Nel 1948, questa iniziativa riceverà la benedizione di Papa Pio XII, accompagnata da una lettera di incoraggiamento.
Strumenti potenti
Lo zelo di padre Peyton è prodigioso. Nel 1948, organizza la sua prima crociata del Rosario nell’Ontario (Canada). Si tratta di campagne di predicazioni volte a ricordare alle famiglie l’importanza della preghiera familiare e a incoraggiarle a pregare ogni giorno il Rosario. Tramite il vescovo locale, i parroci sono invitati a predicare su questo tema per cinque domeniche consecutive, sottolineando l’importanza dei misteri del Rosario per la vita di tutti i giorni. In ogni parrocchia, alcuni uomini vengono raggruppati in squadre, quindi inviati nelle case dei parrocchiani per ricevere la loro promessa di pregare il Rosario ogni giorno in famiglia. Tutte le crociate terminano con un grande raduno, durante il quale padre Peyton prende la parola, alla presenza del vescovo e dei suoi collaboratori. Questi raduni attireranno a poco a poco folle immense che riempiranno i più grandi stadi o parchi delle principali città del mondo (due milioni di persone a Manila o Rio de Janeiro). Il numero totale di persone che hanno partecipato a questi eventi è stimato a ventotto milioni. Queste crociate costituiranno potenti strumenti di evangelizzazione, invitando i laici ad esercitare le loro responsabilità in coerenza con la fede cattolica e a testimoniare a suo favore negli ambienti che sono loro propri. Incoraggeranno anche il sorgere di organizzazioni locali intese a perpetuarne i frutti.
“Il Rosario, diceva san Giovanni Paolo II, è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa ! Meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità… Sullo sfondo delle parole dell’Ave Maria passano davanti agli occhi dell’anima i principali episodi della vita di Gesù Cristo. Essi si compongono nell’insieme dei misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi e ci mettono in comunione viva con Gesù attraverso – potremmo dire – il Cuore della sua Madre. Nello stesso tempo il nostro cuore può racchiudere in queste decine del Rosario tutti i fatti che compongono la vita dell’individuo, della famiglia, della nazione, della Chiesa e dell’umanità. Vicende personali e vicende del prossimo e, in modo particolare, di coloro che ci sono più vicini, che ci stanno più a cuore. Così la semplice preghiera del Rosario batte il ritmo della vita umana » (Ibid., n° 2).
Mentre si istituiscono le Crociate del Rosario, gli studi « Family Theater » entrano nel mondo della televisione. « Il “Family Theater” fu uno dei primi programmi televisivi a portare la storia della Bibbia nelle case americane, testimonierà un’amica del Padre. Padre Peyton ha capito la necessità di avere una qualità delle trasmissioni e un valore di produzione fuori classe, con una scelta di attori eccellenti. E devo dire che per un dilettante, era un uomo che sapeva esattamente che cosa voleva. Offrì anche a giovani talenti l’opportunità di debuttare. » Egli stesso del resto è stato sorpreso di ciò che il Signore compiva attraverso il suo ministero. A partire dalla Pasqua del 1950, sviluppa una serie di trasmissioni nazionali. Alcuni dei più famosi attori di Hollywood continuano a dedicarvi parte del loro tempo e talento. Una delle sue collaboratrici affermerà, cinquant’anni dopo il suo incontro con il Padre, di non aver mai conosciuto qualcuno che amasse così tanto la Vergine Maria. Padre Peyton ha percepito l’importanza del mezzo audiovisivo per raggiungere aree svantaggiate e attirare le anime alla Santa Vergine. Inizia con il filmare delle rappresentazioni dei quindici misteri del Rosario allo scopo di proiettarle durante le sue crociate. Fa quindi in modo che le trasmissioni possano arrivare nei remoti villaggi dell’Africa, nelle alte montagne delle Ande, nelle isole difficili da raggiungere delle Filippine e nell’entroterra dell’Australia. Questi film, doppiati in molte lingue, vengono proiettati ancora oggi in tutto il mondo e sono ormai disponibili su DVD per un uso familiare e parrocchiale.
La culla della religione
«Abbiamo lavorato sodo per rendere l’opera di padre Peyton un successo, ed eravamo orgogliosi di fare tutto quello che potevamo per aiutarlo, dirà un’artista. Lo sostenevamo con grande amore, lui e la sua idea che le nostre preghiere potessero salvare la famiglia americana… Come l’ha scritto nel suo libro, la famiglia è stata fatta per essere la culla della religione. Ridate alla famiglia la sua anima religiosa, e arricchirete il paese intero, rafforzerete la civiltà. Inviti provenienti da tutti paesi inondarono la scrivania del Padre. E una delle sue crociate più imponenti fu quella di Rio de Janeiro. Il Padre imparò persino il portoghese per poter parlare a quei milioni di brasiliani. Uno dei suoi messaggi fu quello dell’amore di Dio per i poveri. »
Padre Peyton non ha ricevuto un grande talento di oratore, ma i suoi ascoltatori percepiscono in lui un uomo di Dio che irradia carità. Fortificato dalla preghiera e dalla sua totale consacrazione alla Madonna, supera la sua naturale timidezza. La sua immensa reputazione costituisce per lui una croce che accetta di portare al seguito di Gesù. Così, con la semplicità di un bambino, riesce a convincere milioni di persone a pregare il Rosario in famiglia ogni giorno. Si esprime dolcemente con il suo accento irlandese e trasmette il suo messaggio con tanta umiltà e semplicità e con tanto ardore che tutti quelli che lo ascoltano ne rimangono profondamente toccati. Il suo intenso amore per Maria, che egli desidera vedere onorata in ogni casa, è comunicativo. « Quando ti parlava, ti sentivi infiammato dal suo amore », riferisce un testimone. Il Padre riassume i suoi discorsi in formule ben coniate : « Una famiglia che prega è una famiglia unita. – Un mondo in preghiera è un mondo in pace. »
Il Rosario è una vera e propria scuola di preghiera. « La meditazione dei misteri di Cristo è proposta nel Rosario con un metodo caratteristico, atto per sua natura a favorire la loro assimilazione. È il metodo basato sulla ripetizione. Ciò vale innanzitutto per l’Ave Maria, ripetuta per ben dieci volte ad ogni mistero. Se si guarda superficialmente a questa ripetizione, si potrebbe essere tentati di ritenere il Rosario una pratica arida e noiosa. Ben altra considerazione, invece, si può giungere ad avere della Corona, se la si considera come espressione di quell’amore che non si stanca di tornare alla persona amata con effusioni che, pur simili nella manifestazione, sono sempre nuove per il sentimento che le pervade… Una cosa è chiara : se la ripetizione dell’Ave Maria si rivolge direttamente a Maria, con Lei e attraverso di Lei è in definitiva a Gesù che va l’atto di amore. La ripetizione si alimenta del desiderio di una conformazione sempre più piena a Cristo, vero “programma” della vita cristiana. San Paolo ha enunciato questo programma con parole infuocate : Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno (Fil 1,21). E ancora : Non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me (Gal 2,20 ). Il Rosario ci aiuta a crescere in questa conformazione fino a raggiungere la santità » (san Giovanni Paolo II, Ibid., n° 26).
« Che cosa potrò dire ? »
Padre Peyton celebra la Santa Messa e prega il Breviario con fervore. Indugia in preghiera ai piedi del Santissimo Sacramento e sgrana costantemente il suo rosario. Più le difficoltà lo sopraffanno, più prega. La sua fiducia in Maria è illimitata e le sue aspettative non sono deluse : tra le preoccupazioni legate all’organizzazione di grandi raduni di folla, alla produzione di trasmissioni radiofoniche e di film, ai viaggi in terre lontane o alla gestione di una immensa corrispondenza, rimane con l’anima in pace, gentile e benevolo. La sua fedeltà al dovere di stato compiuto con cura ed efficacia non estingue mai l’affetto che porta alle persone che cerca di aiutare. È a suo agio e libero tanto con le grandi star e i magnati dell’industria cinematografica, radiofonica e televisiva, quanto con le persone più modeste. Ricchi e poveri sostengono la sua opera in diversi modi, ma egli rimane umile. « Fu un sant’uomo, aveva una grande umiltà, eppure anche una grande forza, grazie alla sua fede intensa, riferirà Mary Buchenau Mac Quenn. E l’ho visto così spesso in una grande folla con fotografi e migliaia di persone ; era là, modesto e umile, e so che in mezzo a tutto questo pensava : “Oh ! che cosa potrò dire a tutte queste care persone per avvicinarle alla Madre benedetta ?” »
« Il testamento spirituale di padre Peyton, affermerà un padre provinciale di Santa Croce, è il costante richiamo al fatto che dobbiamo pregare per le persone. Questo è molto importante per oggi, perché abbiamo una vita così irrequieta e così piena di distrazioni, abbiamo l’impressione che i mezzi di comunicazione esistano semplicemente per intrattenerci… Lui ha preso posizione per i valori spirituali, il regno di Dio nelle nostre vite. »
La presenza di Maria
Il cuore di padre Peyton s’indebolisce sempre di più ; non gli permette più di recarsi così spesso agli uffici degli studi di produzione di Hollywood e lo costringe a ritirarsi presso le Piccole Sorelle dei Poveri di San Pedro, in California. Lì, continua a interessarsi ai programmi radiofonici e televisivi che mettono in relazione i misteri del Rosario con la vita contemporanea. Trascorre il suo tempo in preghiera, offrendo la sua impotenza e la sua sofferenza a Dio e alla Madonna. « Padre Peyton, testimonierà una Piccola Sorella dei Poveri, ci rendeva consapevoli della presenza di Maria nella nostra vita. Voleva farla conoscere in tutto il mondo e testimoniare il potere e l’amore della Vergine per tutti. » Dopo aver subito un intervento al cuore, il Padre continua, per quanto può, la sua missione. Suor Mary Ann riferirà : « L’ultima sera, era agitato e lo abbiamo aiutato ad andare a letto ; aveva celebrato la Messa il giorno prima della sua morte e, quell’ultima sera, era a letto. Le sue ultime parole furono : “Maria, mia Regina, mia Madre.” » Muore a San Pedro, in California, il 3 giugno 1992. Su richiesta della Congregazione di Santa Croce, il vescovo di Fall River, Massachusetts, con il consenso del Vaticano, ha introdotto la sua causa di beatificazione il 1° giugno 2001. La Congregazione di Santa Croce prosegue l’opera apostolica iniziata da padre Peyton in quattordici paesi.
L’associazione “Family Rosary” (in Francia : 2 route de Cier, Notre-Dame de Garaison, 65670 Monléon Magnoac) organizza programmi che promuovono la preghiera in famiglia, missioni parrocchiali e conferenze spirituali. Pubblica libri e opuscoli, diffonde il messaggio di padre Peyton su internet e distribuisce gratuitamente milioni di rosari realizzati da gruppi parrocchiali di benefattori che partecipano così all’opera del Padre. Gli studi “Family Theater” continuano la produzione di documentari e opere teatrali, alcune delle quali sono state premiate. Il “Father Peyton Family Institute” svolge ricerche sulla vita familiare e propone corsi per rafforzare i legami familiari e arricchire la comprensione della fede cattolica. Offre inoltre programmi concreti per lottare contro i problemi comuni della società odierna : droghe e abuso di alcol, violenza domestica…
Durante le sue apparizioni, la Santa Vergine ha spesso chiesto la recita del Rosario (Lourdes, Fatima, L’Île‑Bouchard…). Abbiamo risposto sufficientemente a questa richiesta ? Oggi, di fronte agli attacchi contro la famiglia, la vita e il vero amore, è urgente tornare a questa preghiera a cui ci esortava san Giovanni Paolo II : « Una preghiera così facile, e al tempo stesso così ricca, merita davvero di essere riscoperta dalla comunità cristiana… Guardo a voi tutti, fratelli e sorelle di ogni condizione, a voi, famiglie cristiane, a voi, ammalati e anziani, a voi giovani : riprendete con fiducia tra le mani la corona del Rosario, riscoprendola alla luce della Scrittura, in armonia con la liturgia, nel contesto della vita quotidiana. Che questo mio appello non cada inascoltato ! » (Ibid., n° 43).
Preghiera per la canonizzazione del Servo di Dio, padre Patrick Peyton :
« O dolce Gesù, padre Peyton ha dedicato tutta la sua vita di sacerdote a rafforzare i legami delle famiglie del mondo, invitandole alla preghiera quotidiana, in particolare quella del Rosario. Il suo messaggio è altrettanto importante per noi oggi quanto lo era durante la sua vita terrena. Ti supplichiamo, quindi, di affrettare il giorno della sua canonizzazione, in modo che i fedeli di tutto il mondo si ricordino della sua predicazione, soprattutto di quella frase di esortazione che egli ripeteva sempre : “La famiglia che prega insieme rimane insieme.”. Possano seguire le sue orme sulla via della devozione a tua Madre, nostra Madre, e possano essere ispirati dalla sua vita santa ad avvicinarsi più che mai a Te con totale fiducia e profondo amore filiale. Amen ! »