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[Cette lettre en français] |
17 gennaio 1999 Sant'Antonio |
«Sono Cristo»
Cerco il tuo volto
Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente, prescrive il primo comandamento. Questo comandamento «comprende la Fede, la Speranza e la Carità. Infatti, chi dice Dio, dice un essere costante, immutabile, sempre uguale a se stesso, fedele, perfettamente giusto. Ne consegue l'obbligo di accogliere le sue Parole, e di avere in Lui una fede ed una fiducia illimitate. È Onnipotente, clemente, infinitamente portato a beneficare. Chi potrebbe non riporre in Lui tutte le sue speranze? E chi potrebbe non amarLo, contemplando i tesori di bontà e di tenerezza che ha riversato su di noi?» (CCC, 2086).
Una tentazione permanente
Adorerai il Signore Dio tuo, e Lui solo servirai (Luca, 4, 8), dice Gesù, citando il Deuteronomio (Deut. 6, 13). L'adorazione del solo vero Dio esclude il culto di altri dei. Venerare altre divinità all'infuori dell'Unico, significherebbe cadere nell'idolatria. L'idolatria non concerne solo i falsi culti del paganesimo. Rimane una costante tentazione della fede. Consiste nel divinizzare ciò che non è Dio, per esempio i demoni (satanismo), il potere, il piacere, la razza, gli antenati, lo Stato, il denaro, ecc. Non potete servire a Dio e a Mammona, afferma Gesù (Matt. 6, 24). Non si può conciliare l'idolatria con la vita della grazia. Molto spesso gli uomini, ingannati dal Maligno, si perdono nei loro ragionamenti e scambiano la verità di Dio con la menzogna. Servono la creatura piuttosto che il Creatore, o allora, vivendo e morendo senza Dio in questo mondo, si espongono alla disperazione ed alla perdita eterna.
Ma il cristiano sa che conserva in sè la capacità di sventare le astuzie del demonio: le verità della fede lo illuminano sul bene e sul male. La vittoria di Gesù, attraverso la Croce e la Risurrezione, comporta la disfatta definitiva di Satana. È vero che il diavolo ha ancora una grande influenza su questa terra. Ma, come dice San Cesario, sono «i tiepidi, i negligenti, coloro che non temono veramente Dio, che egli domina. È legato come un cane trattenuto da catene, che non può mordere nessuno, se non colui che, in una sicurezza mortale, gli si avvicina troppo... Può abbaiare, può eccitarsi, ma mordere, proprio non puó, a meno che uno non voglia farsi mordere».
La grazia di Dio fa partecipare l'uomo alla vittoria di Cristo e gli dà il potere di vincere i demoni. Per fortificarci in questa convinzione, Papa Giovanni Paolo II ha beatificato, il 26 ottobre 1980, Bartolo Longo «l'uomo della Vergine», che è stato, per parecchi mesi, schiavo di Satana.
I dieci Comandamenti, tranne uno
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Nello stesso tempo, segue le lezioni di filosofia di uno spretato. Colpito e abbagliato dallo spirito anticlericale, si allontana, a poco a poco, dai sacramenti e non prega più. Una questione lo assilla: «Cristo è o non è Dio?» Un amico, reso partecipe dei suoi tormenti spirituali, gli propone allora: «Vieni con me. Ti condurrò in un posto in cui tutti i tuoi dubbi saranno risolti». E il 29 maggio 1864, egli viene iniziato ai segreti del magnetismo e dello spiritismo: tavolini parlanti, risposte e divinazioni dei veggenti. Bartolo chiede allo «spirito»: «Gesù Cristo è Dio?» «Sì», risponde il medium. «I comandamenti del Decalogo sono veri? Sì, tranne il sesto (Non commettere atti impuri). «Quale delle due religioni, cattolica e protestante, è quella vera? Sono entrambe false», proferisce sentenziosamente lo spirito.
Curiosità malsana
La divinazione ha la pretesa di predire l'avvenire, a partire da segni tratti dal mondo della natura, o grazie a mezzi o arti particolari. Ne fanno parte l'astrologia (pretendere di discernere negli astri o nell'ordinamento delle stelle, l'avvenire libero degli uomini), la cartomanzia (farsi predire il futuro per mezzo delle carte), la chiromanzia (lettura delle linee della mano), ecc. L'espressione peggiore della divinazione, e la più grave, è la negromanzia o lo spiritismo, vale a dire l'evocazione degli spiriti dei morti per entrare in contatto con essi e divinare il futuro.
Il cristiano non può ammettere che la sua vita sia dominata da forze occulte manipolabili a volontà attraverso riti magici, o che il suo avvenire sia già scritto nei movimenti stellari o altre forme di presagi. «Dio può rivelare l'avvenire ai suoi profeti o ad altri santi. Tuttavia, il giusto atteggiamento cristiano consiste nell'abbandonarsi con fiducia nelle mani della Provvidenza per ciò che concerne il futuro, ed a rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo» (CCC, 2115).
Culto esclusivo
Il battezzato rifiuta tutte le pratiche magiche, nella misura stessa in cui esse sono contrarie alla fede in Dio Creatore e al culto esclusivo che Gli è dovuto. Esse si oppongono al riconoscimento di Gesù Cristo quale unico Redentore dell'uomo e del mondo, ed al dono del suo Spirito. Sono pericolose per la salvezza eterna. «Tutte le pratiche di magia o di stregoneria, con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo fosse anche per procurargli la salute -, sono gravemente contrarie alla virtù della religione... Il ricorso a pratiche mediche dette tradizionali non legittima nè l'invocazione di potenze cattive, nè lo sfruttamento della credulità altrui» (CCC, 2117).
«Aprire una porta»
La ricerca di fenomeni straordinari, come le visioni a distanza, i «viaggi» nell'aldilà o la produzione di «fluido», può essere anch'essa un pericolo per il giusto equilibrio umano e per la vita autentica della fede. Colui che ha scoperto Gesù Cristonon ha bisogno di andar a cercare altrove la salvezza. «Dal momento in cui Dio ci ha donato il Figlio suo, che è la sua Parola, ci ha detto tutto in una sola volta in questa sola Parola» (San Giovanni della Croce). Credere in Gesù, convertirsi alla sua parola e seguirlo, in comunione con tutta la Chiesa, questa è la via la seguire, senza lasciarsi fuorviare da false concezioni e da comportamenti inani (ved. Lettera pastorale dei vescovi toscani sulla Magia e la Demonologia, 15 aprile 1994; Documentazione Cattolica, n. 2104).
Penetrare il mistero
Bartolo, spossato ben presto dai digiuni prolungati che gli richiede il demonio e da ogni specie di fenomeni allucinatori, perde la salute. Scriverà: «Lo spirito maligno che mi assisteva, voleva impossessarsi della mia anima formata alla pietà fin dai primi anni di vita e chiedermi l'adorazione e l'ubbidienza cieca. Si spacciava per l'arcangelo Michele, imponendomi la recitazione dei salmi e digiuni rigorosi. Esigeva che il suo nome, quale segno di potenza e di protezione, fosse scritto nell'intestazione di tutte le mie carte e che lo portassi sul cuore, impresso a lettere rosse in un triangolo di pergamena».
Ma, per il momento, il giovane, preoccupato dal soprannaturale e dall'aldilà, è sempre spinto dal desiderio di penetrare il mistero dell'altro mondo. Infatti, nessuno può evitare totalmente di interrogarsi sull'enigma della vita e della morte. «L'uomo viene al mondo, dice Papa Giovanni Paolo II, nasce dal seno materno, cresce e diventa maturo; scopre la propria vocazione e sviluppa la propria personalità nel corso degli anni di attività; poi, si avvicina il momento in cui deve lasciare questo mondo. Più la sua vita è lunga, più l'uomo sente la propria precarietà, più si interroga sull'immortalità: che cosa c'è al di là dei confini della morte?» (Parigi, 24 agosto 1997).
L'influenza dell'angelo buono
In presenza di quello strano tizio, dalla faccia adorna di una barba da moschettiere, il sacerdote pensa prima di tutto di aver a che fare con un malfattore che sta preparando un tiro mancino! Ma quando, dopo aver esitato a lungo, il giovane si avvicina e gli parla, il prete sa trovare le parole che fanno aprire gli occhi al penitente. La confessione è sincera e profonda. In seguito, Bartolo affermerà a coloro che non credono all'azione del demonio nello spiritismo: «L'ho sperimentato, ed è grazie ad un miracolo della Santissima Vergine che ne sono stato liberato». Una nuova vita, al servizio della Santa Vergine, comincia per lui. Si mette a recitare ogni giorno il Rosario, preghiera cui rimarrà fedele fino alla fine della vita. Bartolo entra a far parte del Terz'Ordine domenicano, con il nome di «fratel Rosario» (fra Rosario). Ha 31 anni. Sotto la direzione di don Radente, si accosta allo studio delle opere di San Tommaso d'Aquino.
Pioggia di miracoli
«Verso l'ideale della civiltà»
«Non vi è vera civiltà, senza civiltà morale, nè vera civiltà morale senza vera religione, scriveva Papa San Pio X... Se si vuol giungere al massimo benessere possibile per la società e per ciascuno dei suoi membri, attraverso la fratellanza, o come si dice anche, attraverso la solidarietà universale, è necessaria l'unione degli spiriti nella verità, l'unione delle volontà nella morale, l'unione dei cuori nell'amore di Dio e di suo Figlio, Gesù Cristo. Ora, tale unione non è realizzabile se non attraverso la carità cattolica, la quale, sola, di conseguenza, può condurre i popoli nella marcia del progresso verso l'ideale della civiltà» (Lettera sul Solco, 25 agosto 1910).
Tuttavia, la collaborazione di Bartolo con la contessa de Fusco fa sparlare la gente e provoca una vera campagna di calunnie contro l'uno e l'altra. Consultano Leone XIII che risponde loro: «Sposatevi. E nessuno avrà più nulla da ridire». Così, il 19 aprile 1885, l'Avvocato Bartolomeo Longo sposa la contessa de Fusco. Tale matrimonio rimane verginale, come quello di Maria e di Giuseppe, il che non impedirà ai due coniugi di amarsi profondamente in Dio. Grazie ad essi, l'opera di Pompei continua e si estende. Ben presto, una trentina di case vengono costruite attorno al santuario, poi un ospedale, una tipografia, una stazione, un osservatorio, un ufficio postale, ecc. La miseria di una volta ha ceduto il posto ad una prosperità laboriosa. «Si è ben costretti a parlare di miracolo», esclama un giorno colui che aveva un tempo iniziato Bartolo allo spiritismo.
«Morire tranquillo»
Gli ultimi giorni di Bartolo si svolgono nel raccoglimento e nella preghiera. Colpito da una polmonite doppia, si spegne il 5 ottobre 1926, all'età di ottantasei anni. La Santissima Vergine accoglie l'anima del suo servitore fedele: «Il mio unico desiderio è quello di vedere Maria, che mi ha salvato e mi salverà dalle grinfie di Satana». Sono queste le sue ultime parole.
«Con il Rosario in mano, il beato Bartolo Longo dice a ciascuno di noi: «Sveglia la tua fiducia nella Santissima Vergine del Rosario. Santa Madre onorata, metto in Te tutta la mia afflizione, tutta la mia speranza e tutta la mia fiducia!»» (Omelia della beatificazione).
Preghiamo per Lei e per tutti coloro che Le sono cari, vivi e defunti.